intestazione

Fragilità/Rottura

Con l'aggettivo “fragile” (dal latino frangere, rompere, spezzare) si intende una condizione caratteristica di qualcosa che si rompe, si spezza facilmente, o, riferita all'essere umano, una persona dalla personalità debole, di gracile salute o che cede facilmente alle tentazioni.

“La fragilità è all’origine della comprensione dei bisogni”, in quanto è solo attraverso la fragilità che l’uomo scopre i propri punti deboli, riuscendo ad affrontarli, autonomamente o con l’aiuto di altre persone, facendosi “aiutare ad essere aiutato”.

Vivere la propria fragilità non è necessariamente qualcosa di cui vergognarci, se vissuta in maniera consapevole, ci porta a basare la nostra persona e il nostro modo di essere sulla “forza reale” o, per meglio dire, sulla forza d’animo di cui realmente disponiamo, per natura o per carattere, e che dunque siamo in grado di gestire. Al contrario, se nascondiamo le nostre fragilità come qualcosa di cui vergognarci, con ogni probabilità di fronte agli altri ci porremo in maniera prepotente, accecati dal nostro voler apparire “migliori”, con la “voglia di potere”, dimenticandoci cosa significa rispetto per gli altri e umiltà.

La malattia si considera essere fonte di “altra fragilità” tuttavia, numerosi malati che, aiutati da familiari, associazioni, amici o semplicemente da persone nella stessa condizione, riescono a reagire in maniera positiva e a prendere serenamente la malattia (ecco un chiaro esempio di “solidarietà della fragilità”).

A volte la fragilità genera altra fragilità: non sempre, infatti, le persone sanno trarre forza della propria fragilità: è il caso di chi si rassegna alle debolezze o non è in grado di affrontarle. Questo non genera altro se non ulteriore fragilità, che può venir repressa, o manifestarsi nel modo sbagliato, con l’ignoranza, l’inconsapevolezza e cedere facilmente ai vizi, alle tentazioni o alla depressione; mentre, chi approfitta della fragilità altrui per trarne apparente vantaggio, non solo dimostra di essere esso stesso fragile, ma di disprezzare gli altri, poiché non ha compreso che attraverso la sensibilità verso gli altri e rispetto per il prossimo l’umanità trova pace e può progredire.

Tutti i punti di forza dell’uomo sono in realtà frutto della volontà di superare fragilità.

(Tratto da “L’uomo di vetro. La forza della fragilità” di Vittorino Andreoli - spunti di Daniele Salin)

Riflessioni artistiche

Fragilità non significa necessariamente debolezza. Implica piuttosto la capacità di provare emozioni, empatia con gli altri. Le persone fragili non sono indifese come spesso erroneamente si ritiene: la loro forza è tutta nei sentimenti e nella capacità di entrare in sintonia con il prossimo.

Fragilità/Rottura può significare:

  • Difficoltà di sopportare altra sofferenza
  • Non riuscire aprirsi nuovamente, ridare fiducia
  • Porre una barriera tra noi e gli altri
  • Incapacità di comprenderci, sentirsi persi
  • Perdere tratti della nostra personalità e del nostro carattere
  • Essere insoddisfatti, essere irrequieti
  • Mascherarsi per non far capire come siamo fatti realmente (difetti, imperfezioni)
  • Paura di perdere qualcosa (l’autostima per esempio)
  • Urtare la propria sensibilità
  • Paura di cambiare, cambiamenti interni
  • Cambiare l’immagine che abbiamo di noi, prendere contatto con la propria ombra
  • Aver commesso errori o danni irreparabili
  • Subire ingiustizie e spezzare l’equilibrio
  • …………..

Arte e Simbologia

Lo specchio è uno strumento pieno di significati profondi e che possono sempre variare a seconda delle circostanze. Fin dall’antichità lo specchio era oggetto di verità nascoste e di introspezione. Lo specchio è ciò che ci permette di vedere il “vero” riflette chi siamo realmente, a livello fisico ma anche psicologico, ci permette di comprendere il nostro carattere e i nostri sentimenti.

Cerca di pensare cosa hai detto ultimamente che può aver ferito qualcuno, anche te stesso, lo specchio può anche essere visto come una barriera o come qualcosa attraverso il quale è possibile vedere tutto per via della sua riflettenza.

Aiutandoti con un sasso infrangi, con più o meno forza, lo specchio, otterrai delle schegge. Scegline alcune e per ognuna fai un pensiero.

  • Ci sono situazioni nella tua vita attuale che possano equipararsi ad un oggetto fragile-delicato? Relazioni sentimentali? Rapporti affettivi o lavorativi?
  • Cosa desideri proteggere?
  • Ti senti osservata/o? Giudicata/o? Cerchi solitudine? Sei una persona introversa? 
  • Hai messo in pericolo il legame che hai con qualcuno come: parenti, amici o il proprio partner? Hai offeso qualcuno? Qualcuno soffre? Sei tu, o qualcuno che ti è vicino? 
  • La scheggia può essere tagliente e affilata come le parole. Hai detto qualcosa che non avresti voluto dire? O senti in gola qualcosa che ti affligge e che vorresti sputare fuori ma non riesci?
  • Ci sono situazioni che fanno male e ti senti costretta/o ad accettare perché l’immagine di te che dai agli altri potrebbe subire cambiamenti: Cosa accadrebbe? Perché rimani in questa situazione?

Realizza una tua opera su tela, utilizzando schegge di vetro, colla, glitter e colori acrilici, lascia andare il flusso creativo, metti musica di sottofondo. Trasforma la tua fragilità, identificandone l’origine, accogliendo sentimenti e emozioni, metti in luce le tue azioni, i tuoi presupposti, le tue intenzioni. Prenditi cura di ogni frammento.

Dopo aver realizzato la tua opera, prendi uno specchio e osservati.

Prenditi 10 minuti, in cui non verrai disturbata/o. Concediti anche il silenzio nell’osservarti. Guardati e vivi il significato con consapevolezza.
Poniti delle domande a partire da ciò che vedi, con la curiosità che avresti nel guardare qualcuno per la prima volta.

Come ti vedi?

Come ti senti nel vederti?

C’è qualcosa di strano? Di nuovo?

Ti vuoi bene? Hai stima di te?

Che impressione hai di te nel qui ed ora?

Quali parti di te ti piacciono, quali disapprovi?

Abbi anche uno sguardo di cura verso di te:

Di cosa puoi prenderti cura?

Quali consigli puoi darti?

Che azione concreta puoi fare per te stessa/a?

 Su un foglio scrivi un gesto d’amore per te, leggilo davanti allo specchio, più volte.

 

 

QUALCHE FOTO

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