Realizziamo con il cartone e materiale da riciclo, un vortice o buco che rappresenti il nostro vuoto, una spirale senza fine, e la successiva trasformazione portando consapevolezza nelle cose che siamo capaci di fare o che possiamo rafforzare, puntando il faro e potenziando in noi i nostri comportamenti e le nostre azioni quotidiane (spunti dal libro di Anna Llenas “Il Buco”).
Il buco: un vuoto da scoprire
Isolamento, quarantena, lockdown, distanza, solitudine …Quante volte ci capita di sentire quel vuoto, che attanaglia lo stomaco o parti del corpo in generale e quante volte abbiamo provato a riempire quella sensazione, senza mai riuscirci? Quante volte ci siamo chiesti quando finirà e se è “normale”?
In questo momento così difficile, in cui siamo costretti ad una distanza che non ci appartiene, possiamo indagare questa sensazione.
Il vuoto esistenziale è uno stato interiore che angoscia molte persone. Si tratta di una condizione di totale passività, di assenza di interessi che porta a una sensazione di spreco della propria vita; come conseguenza, assenza di progetti, mancanza di entusiasmo, futuro buio e senza prospettive.
Il vuoto esistenziale è una spirale senza fine. Una sensazione straziante in cui scompare il senso della vita e rimane solo la sofferenza, unita all'esperienza di disconnessione con il mondo esterno.
La vita non ha senso, questa è la convinzione principale di chi sperimenta la sensazione straziante del vuoto esistenziale, unita al peso dell’ingiustizia e a una sorta di disconnessione da ciò che li circonda.
In genere sono persone riflessive, che indagano su argomenti rilevanti, come la morte o la mancanza di libertà, la perdita e che non riescono a separarsi dal profondo vuoto esistenziale che le risucchia sempre di più. Vuoto a cui la società contribuisce con i suoi messaggi improntati ai valori dell’individualità e della soddisfazione immediata.
Ci sono anche persone che navigano nei piaceri con il solo scopo di anestetizzare la sofferenza. Ma neanche questo è sufficiente a riempire il vuoto.
Sia per l’una che per l’altra, non esistono ragioni di vita. Niente le riempie, niente le soddisfa e finiscono per rimanere intrappolate in uno stato psicologico di sofferenza. Nella maggior parte dei casi, questa situazione porta a una depressione profonda o a un comportamento autodistruttivo.
Come riempire il vuoto interiore alcune indicazioni
• Concentrarsi su tutto il resto
• Creare qualcosa (arte, musica, danza, studio, lettura, conoscenza ……)
• Relazione e legami affettivi
• Imparare a conviverci
• ………………………………………………..
Il significato della vita cambia sempre. Ogni giorno e ogni momento abbiamo l’opportunità di prendere le decisioni che determineranno se saremo soggetti alle circostanze o se agiremo con dignità, ascoltando il nostro vero sé con responsabilità e liberi dalle trappole del piacere e della soddisfazione immediata.
La relazione con l’altro è importante per non perdere il senso della vita. Così come il mantenimento dei legami affettivi, purché non si riponga in essi la propria responsabilità di essere felici. In un certo senso, la vita con un significato è una vita radicata nel sociale.
Il Buco (libro)
La vita è piena di incontri. E anche di perdite.
Alcune insignificanti, come quando si perde una matita o un foglietto.
Ma alcune sono importanti, come la perdita di qualcosa a cui si tiene, della salute o di qualcuno che si ama.
Questa storia ci parla della nostra capacità di resistere e di superare le avversità, di trovare il senso della vita.
Anna LIenas